A meno di mezzora di auto da Eracleamare si può raggiungere Venezia, la capitale della Serenissima Repubblica; settembre e tutto l’autunno sono un periodo perfetto per scoprire il fascino e l’atmosfera suadente di un mondo sospeso fra un passato illustre e un presente incantato:
Con la propria macchina si può recarsi a Venezia attraversando tutta la laguna veneziana. Lasciata la località turistica, percorrendo la principale arteria di collegamento fra il capoluogo ed Eracleamare, si raggiunge la strada provinciale SP42 che, dopo una svolta a sinistra, porta ad attraversare in successione il Piave, l’intero territorio jesololano, la stessa Jesolo Lido fino a il fiume Sile. Lasciatisi alle spalle quest’ultimo fiume si prosegue verso sud ovest lungo il prolungamento della provinciale che qui si chiama via Fausta. Si raggiunge infine l’estremo lembo della penisola del Cavallino e così alla località di Punta Sabbioni, dove si apre lo speccio acqueo lagunare e si trova l’imbarcadero per una delle 4 motonavi che ogni ora fanno la spola fino al cuore di Venezia, Palazzo Ducale.
Navigando sull’acqa, leit motive incontestabile, si entra nel Bacino di San Marco e si scopre la città magica per eccellenza, uno dei palcoscenici più straordinari dove la storia e l’arte di oltre un millennio di storia europea si riflettono nelle acque tranquille della Laguna.
Qui tutto è romanticismo, poesia, malinconia.
Talmente tanto si è scritto di Venezia che pare superfluo ricordare che è una città speciale, unica al mondo, e che è stata giustamente posta dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità non solo per le sue ricchezze artistiche, ma anche per la straordinaria compenetrazione tra attività dell’uomo e paesaggio naturale delle lagune.
Un unicum, dunque, il cui destino è stato sempre legato all’acqua: quella della laguna e quella del mare. Ogni isola è stata strappata alla sua forza devastante e occulta e l’ambiente, inizialmente ostile, venne compreso, rispettato e modellato con giudizio.
Grazie al mare i veneziani hanno sopperito alla mancanza di terre coltivabili, di materie prime, e la flotta nata come strumento di sussistenza si è trasformata in fonte di potenza e ricchezza. Il colore dell’acqua, la sua capacità di riflettere il cielo, le facciate dei palazzi affrescati dai maggiori pittori dell’epoca, Tiziano, Bellini, Giorgione… il colore veneziano che nasce dall’acqua e diviene una peculiarità da contrapporre al disegno fiorentino: anche nell’arte il destino della città legato a quello del suo ambiente.
La stessa architettura riprende i temi del mare: le carene delle navi vengono riprese nelle sommità delle chiese, le decorazioni a tortiglione che abbelliscono i portali gotici, i marmi e le statue che adornano su palazzi e case, tutto qui racconta di lontane basi marittime, di proficui commerci, di guerre. Oggi, le pietre di Venezia sono lì come un immenso libro che racconta una grande storia. Per capire a fondo questa città occorre abbandonare i tradizionali percorsi turistici, perdersi in quel labirinto in cui terra e acqua si intrecciano e si fondono continuamente. Perché in ogni stagione Venezia assicura emozionanti incantesimi. E la notte, in quel silenzio misterioso che solo qui è possibile, la città diventa ancora più straordinaria e sognante, lasciandoci il tempo di abbandonarci al romanticismo, alla poesia e alla malinconia.
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